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Comunicato lavori per il rinnovo del contratto dei Dipendenti Regionali – Comparto

La storia continua

Palermo, 20 novembre 2018 – Concluso nel pomeriggio l’ulteriore incontro all’ARAN per il rinnovo del contratto di lavoro con particolare riguardo alla chiusura della parte economica entro la fine di quest’anno. Dalle posizioni emerse risulterebbero accettate e condivise dall’ARAN talune richieste relative, ad esempio, all’aumento massimo possibile del rateo mensile a regime, in analogia al personale dei Ministeri, il rispetto delle decorrenze annuali a partire dal 1 gennaio di ogni anno (a differenza di quanto fatto nello Stato) e il riconoscimento di una quota di elemento perequativo per riallineare gli aumenti economici tra tutte le categorie. Queste quote, prelevate dal salario accessorio e che diventerebbero parte stipendiale, sono comunque elementi aggiuntivi degli aumenti a regime che vanno quindi sommati. Tali previsioni devono essere adesso “digerite” dal governo regionale e, in proposito, COBAS/CODIR, SADIRS, SIAD e UGL ritengono, in accoglimento anche delle raccomandazioni dell’ARAN, di non dare in questa fase numeri per evitare possibili speculazioni demagogiche da parte della stampa che potrebbero danneggiare la trattativa; esprimono, però, la propria moderata soddisfazione laddove questi aumenti finiscano realmente e concretamente nelle tasche esangui dei lavoratori. Al termine della seduta, aggiornata alla prossima settimana, l’ARAN ha comunicato l’intenzione di mettere in discussione alcuni istituti contrattuali della parte normativa tra i quali le famigerate “posizioni organizzative”. In proposito il Cartello dei Sindacati maggioritari fa presente che non sarà assolutamente d’accordo a ridiscutere di un istituto contrattuale fallimentare e che, se non finanziato ad hoc, risulterebbe solo fumo negli occhi e ribadirà al tavolo la necessità di procedere celermente con la riclassificazione di tutto il personale nella quale dovrà, necessariamente, essere individuata anche una diversa collocazione dei funzionari direttivi al fine di creare i necessari spazi per una seria ricollocazione di tutte le nuove figure professionali.

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