Rassegna Stampa

Arriva alla Camera il “salva-Sicilia” su buco e precari – la Repubblica.it

Arriva alla Camera il “salva-Sicilia” su buco e precariPronto l’ emendamento unico del governo Renzi alla legge di Stabilità Sindacati in piazza, grillini all’attaccoGIORGIO RUTALa stretta di mano è vicina. L’emendamento è pronto, ma non è ancora stato depositato. Manca poco per pronunciare la parola fine alla trattativa fra la Regione e lo Stato sul futuro dei 22 mila precari di Comuni, Asp e Regione e sulle soluzioni al buco nei conti della Sicilia. Si attende l’ok della commissione Bilancio della Camera all’emendamento del governo alla legge di Stabilità. Secondo l’ultimo accordo, lo Stato concederebbe ogni anno 1,4 miliardi di entrate strutturali alla Regione. In sostanza, con una modifica dello Statuto siciliano, alcune risorse non passerebbero più da Roma per essere poi trasferite a Palermo, ma arriverebbero direttamente a Palazzo d’Orleans. Almeno a partire dal 2017, dopo le modifiche delle leggi d’attuazione dello Statuto. Mentre per il 2016 lo Stato concederebbe la somma come contributo. La contropartita è chiara: un impegno per alcune riforme nel 2016, dai tagli alle partecipate alla riduzione dei costi della politica.Un risultato incassato che si affiancherebbe a quello raggiunto per i precari: una proroga triennale per i lavoratori di Comuni, Asp e Regione, con il contratto in scadenza il 31 dicembre. L’ennesima proroga. Il futuro dei precari è strettamente legato a quello dei fondi destinati alla Sicilia. Infatti, con queste risorse, almeno per il primo anno si potrebbero pagare gli stipendi ai contrattisti. Ma rimane in pista la realizzazione di un’agenzia in cui far confluire questo personale. L’ipotesi era stata bocciata mercoledì scorso dalla commissione Bilancio a causa della mancanza di copertura dell’operazione.A Roma si sta giocando una delle partite cruciali per il futuro del governo di Rosario Crocetta. Una partita che crea apprensione tra i sindacati che si preparano a scendere in piazza domani, davanti a Palazzo d’Orleans. Cgil, Cisl e Uil raduneranno i 22 mila contrattisti di Comuni, Asp e Regione per chiedere la «stabilizzazione definitiva superando il regime delle proroghe». La Cgil, con il segretario della Funzione pubblica Michele Palazzotto, aveva già espresso il no anche all’agenzia, bollandola come «l’ennesimo carrozzone ».E intanto non si placano le polemiche sull’accordo, firmato lo scorso anno da Crocetta, con cui rinunciava ai contenziosi con lo Stato. Accuse che portano la firma di Anci e Movimento 5Stelle. «La Sicilia rinuncia a circa un miliardo e mezzo di euro, poiché un accordo capestro, firmato nel 2014 da Crocetta e dal ministro dell’Economia, Piercarlo Padoan, di fatto vanifica la recente sentenza della Consulta in cui si afferma che le somme recuperate dall’evasione fiscale sono di pertinenza delle Regioni a Statuto speciale», ha tuonato l’associazione dei Comuni siciliani, guidata dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando.Stesso ragionamento espresso, con toni più duri, dai grillini. «Ridicoli, non ci sono altri aggettivi — dicono i pentastellati invocando la sfiducia — Crocetta e il Pd si confermano la zavorra che ancorerà per sempre quest’isola al fondo del mare. Mentre arriva la seconda conferma dalla Corte costituzionale che la Sicilia aveva diritto a incassare dallo Stato le somme dei contenziosi cancellati per un piatto di lenticchie dall’illuminato presidente, Faraone prova a incantare gli allocchi raccontando di passi in avanti nella trattativa Roma-Regione, fatta con tanto di cappello in mano, per avere soldi nostri da Renzi».©RIPRODUZIONE RISERVATAPRESIDENTEIl governatore Rosario Crocetta oggi a Roma per seguire l’iter del salva-Sicilia

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